5 Consigli per il restauro di manufatti lignei

legno materia prima viva per i mobili
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Restaurare mobili antichi e tutti i manufatti lignei in generale, è un’operazione complessa.

In questo articolo illustrerò 5 accorgimenti che ti permetteranno di evitare spiacevoli errori (a volte irreparabili), per il restauro del tuo mobile o oggetto antico in legno.

PERCHE’ IL RESTAURO DI UN MOBILE NON È COSI’ SEMPLICE?

Perché si ha a che fare con un materiale vivo: il legno.

Per esempio, specie legnose diverse si comporteranno in maniera differente rispetto uno stesso trattamento (come la TINTURA o il CONSOLIDAMENTO), grazie alla loro capacità di reagire con l’ambiente anche dopo anni e ciò è dovuto alla natura, alla struttura interna ed alle proprietà fisiche (porosità, capillarità, densità, etc.) per le quali ogni specie legnosa reagisce in modo differente a diversi fattori:

  • umidità
  • luce
  • temperatura
  • attacco degli insetti xilofagi

Perciò è molto facile commettere errori nelle varie fasi di restauro.

ACCORGIMENTI IMPORTANTI:

 1) TRATTAMENTO ANTITARLO

trattamento contro insetti xilofagi

Perché dopo qualche tempo trascorso da un trattamento contro gli insetti xilofagi (numerose specie di coleotteri nel linguaggio comune vengono chiamati “tarli”) si riscontrano ancora manifestazioni dell’attacco?

È importante sapere che il prodotto utilizzato applicato a pennello o a spruzzo, è formato da due componenti: un solvente, denominato vettore nel quale viene sciolto un principio attivo (permetrina):

  • Il principio attivo ha una durata, la quale determina anche l’effetto disinfestante del trattamento, una volta terminato il suo effetto il legno potrà essere nuovamente attaccato.
  • Il vettore va scelto in base all’opera poiché la può danneggiare anche in maniera irreversibile.

Il prodotto agisce sull’insetto adulto e sulla larva, ma non sulle uova. Un buon trattamento antitarlo va effettuato nel periodo corretto, in quanto le uova degli insetti xilofagi schiudono in periodi ben precisi.

2) PULITURA DEI MOBILI ANTICHI

pulitura

Questa è la fase più delicata del restauro e l’unica irreversibile. In effetti, una volta pulito un mobile o una statua antica, non si può più tornare allo stato iniziale, dunque bisogna prestare molta attenzione!

Per pulire un mobile antico non si devono utilizzare prodotti troppo aggressivi (ad esempio idrossido di sodio, noto come “soda caustica”) che corrodono le fibre del legno snaturandolo, eliminando completamente la patina antica, fondamentale per la sua conservazione. Inoltre, tranne per pochissime eccezioni, è scorretto l’utilizzo di abrasivi o la rimozione esclusivamente meccanica per la pulitura di superfici verniciate.

3) REINTEGRAZIONE DI UNA PARTE DI PREPARAZIONE SU MOBILI E SCULTURE POLICROME

A differenza della pietra o del bronzo, il legno presenta alcune caratteristiche che rendono necessaria uno strato di preparazione per ricevere il rivestimento policromo, in modo da non avere variazione di colori dovute alla natura stessa del legno per la presenza di venature e nodi. Qualora la superficie non venga prima rivestita da una preparazione, utile a fornire una base fisicamente e cromaticamente adatta a ricevere la pittura, queste caratteristiche del legno andrebbero a interferire con la “rappresentazione”.

Quando si ha la perdita di una parte di preparazione, chiamata “Lacuna”, questa deve essere reintegrata con lo stesso materiale e la stessa procedura utilizzata in quell’opera e questa operazione segue delle regole e delle tempistiche precise.

reintegrazione preparazione

Per la preparazione dello stucco ci sono delle ricette che mettono in relazione la corretta proporzione tra i componenti che lo costituiscono:

  • inerte
  • solvente
  • legante

se non viene rispettata la modalità, i corretti materiali e le proporzioni della ricetta, la reintegrazione non durerà nel tempo! Lo stucco deve avere la giusta permeabilità, deve essere compatibile con il materiale originale; la preparazione non deve essere troppo “grassa” (impedirebbe l’adesione della pellicola pittorica) né troppo “magra” (assorbirebbe il legante della pittura sovrastante).

4) REINTEGRAZIONE LIGNEA

Quando in un mobile si va a sostituire una parte danneggiata con un pezzo nuovo, si deve utilizzare la stessa specie legnosa. Ad esempio, se ho un mobile in noce, non posso integrare la parte danneggiata con un legno di castagno o qualsiasi altra specie lignea, perché avendo coefficienti di dilatazione, porosità, proprietà fisiche e composizione chimica differenti tra loro, reagirebbero in modo diverso ai fattori climatici (umidità, luce…), agli interventi e ai prodotti utilizzati nelle varie fasi di restauro.

Inoltre è molto importante non utilizzare un pezzo di legno qualsiasi, ma preventivamente trattato e stagionato.

5) TINTA

Ultimo accorgimento, non meno importante dei precedenti, in quanto contribuisce alla conservazione dell’originalità dei mobili ed opere antiche in legno (o parti di essi): non va mai tinto ciò che in origine non lo era, poiché si compierebbe un falso.

CONCLUSIONI

Prima di intervenire con le operazioni di restauro di una qualsiasi opera lignea è fondamentale:

  • conoscerne il materiale di cui è costituita
  • studiarne la sua struttura interna, le sue caratteristiche fisiche, la sua composizione chimica
  • sapere come reagirà all’umidità, alla luce (UV/IR), etc.
  • conoscere la storia del mobile, della scultura lignea o dell’arredo ligneo ecclesiastico
  • conoscere le ricette, i procedimenti, le tecniche di costruzione di un mobile, di una scultura relative alle varie epoche

altrimenti si può incorrere in molteplici errori…

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